BLAZON UN GIOCO DA TAVOLO A TEMA ARALDICO


by Arthea (Elena Frasca Odorizzi)

«Entra nel mondo dell’araldica con Blazon. Crea stemmi, guadagna prestigio e diventa Re d’Armi!»

Cercando novità in ambito ludico mi sono imbattuta in Blazon1 un gioco da tavolo nel quale i giocatori impersonano degli araldi che competono per diventare Re d’Armi, la massima carica a cui un ufficiale araldico possa aspirare. Per farlo dovranno guadagnare prestigio realizzando stemmi attraverso il posizionamento di carte che rappresentano figure, colori e altri elementi tipici dell’Araldica.

Da appassionata di stemmi e boardgames devo dirlo: avrei voluto inventarlo io! Non credo, infatti, esista al mondo un altro gioco di società dedicato all’araldica a parte un Gioco dell’Oca del 16782. Un tale rinnovato interesse per l’Arte del Blasone si spiega solo con il grande successo ottenuto negli ultimi anni da libri, film e serie tv dedicate alla letteratura fantastica di genere fantasy come il Trono di Spade o Harry Potter. In queste storie, di ambientazione similmedievale, gli stemmi assumono una tale importanza nell’identificazione dei diversi Personaggi e dei loro Casati che gli stessi Fan hanno iniziato ad adottarli per se stessi, arrivando a studiare l’araldica per comprendere meglio il significato, l’evoluzione e l’accuratezza storica delle figure sulle armi dei loro beniamini3.

Il regolamento di Blazon affianca alle meccaniche di gioco alcune nozioni di base riguardanti il linguaggio e le regole dell’araldica per aiutare i giocatori a vivere una esperienza più immersiva. Supponendo che non tutti coloro che leggeranno questo articolo siano degli esperti di giochi o di l’araldica mi permetterò di approfondire entrambi gli argomenti prima di introdurre il gioco.

L’ORIGINE DEGLI ARALDI E DELL’ARALDICA

Secondo storici contemporanei come Michel Pastoureau, uno dei massimi esperti al mondo in materia, le origini dell’Araldica nell’Europa Occidentale vanno ricercate nell’evoluzione dell’equipaggiamento militare tra fine XI inizio XII secolo e nelle profonde e radicali trasformazioni identitarie della Società Feudale4. L’uso delle armi nacque dunque in risposta alla necessità di farsi riconoscere nel campo di battaglia per mezzo di colori e forme dipinte prevalentemente sugli scudi (ma non solo) nell’ambito delle guerre locali europee5 e non durante le Crociate, per poi diffondersi ovunque grazie ai tornei e all’utilizzo di sigilli e marchi per autentificare documenti e proprietà.

Proprio durante i tornei e le giostre6, vere e proprie esercitazioni militari spettacolarizzate in tempo di pace7, fecero la loro comparsa dei pubblici ufficiali con mansioni di maestri di cerimonie il cui scopo era descrivere i colori e le figure che i Cavalieri avevano sugli scudi in modo che il pubblico potesse riconoscerli e distinguerli durante gli scontri. Questi ufficiali, che potevano essere al servizio di un Sovrano o di un Feudatario presero il nome di Herolds of Arms e dettero origine all’Araldica. Nel XIII secolo, infatti, le armi aumentarono di numero e divennero così importanti nella società medievale che gli araldi furono costretti a redigere raccolte di stemmi (rolls of arms8 e armorial) che iniziarono a essere studiate e messe a confronto. Vennero così notate figure e stili ricorrenti, ma anche disposizioni cromatiche migliori di altre, che portarono alla compilazione di manuali di regole, dizionari di significati e alla creazione di un vero e proprio linguaggio tecnico.

Il ruolo dell’araldo venne dunque istituzionalizzato e ogni paese si dotò di un College of Arms (o Heralds’ College), con precisi incarichi civili e militari, presieduto da un ufficiale di grado maggiore il cosiddetto Re d’Armi.

Nessuno sa con certezza da dove derivi il termine blason (in italiano blasone). La teoria più suggestiva è quella del Ménéstrier9 che ne pone l’origine nel tedesco «blasen» (lett. soffio o soffiare) in quanto l’araldo, per segnalare l’ingresso in campo del Cavaliere, prima soffiava in un corno per attirare l’attenzione del pubblico, poi pronunciava a gran voce10 il suo nome e ne descriveva l’arme.

Da blasone derivano dunque il verbo blasonare e il termine blasonatura che si riferiscono all’atto di descrivere in termini araldici un’arma. Per estensione di significati alcuni autori hanno iniziato a usare la parola blasone come sinonimo poetico di arma , ma anche ad associare l’Arte del Blasone all‘Araldica per indicare la «scienza degli stemmi». Il famoso araldista Crollalanza riteneva inopportuno tale accostamento e sulla differenza tra Araldica e Arte del Blasone si espresse molto chiaramente: «l’Araldica e il Blasone, pure chi le considera studiosamente, scorgerà in esse differenze essenziali: che l’una è il genio, è la fantasia che crea, l’altra è il sapere che interpreta, la dottrina che approva o che censura secondo i dettami del bello e del vero. L’arte araldica, infine è stata creata ne’ tornei e nelle crociate dal capriccio dei cavalieri, arte e capriccio frenati e sottoposti a vere regole dagli araldi per mezzo del blasone. Dopodiché l’araldica divenne jus dei Re d’armi, essa precedette di pari passo con il blasone, l’uno sostenendo e consigliando l’altra, questa ispirando a sua volta la volontà del primo11».

Una nota di colore. Gli Ufficiali Araldici dei Paesi che hanno ancora la Monarchia indossano per gli eventi pubblici lo stesso abito che fu istituito per loro nel XIII secolo. In inglese è chiamato tabard (in italiano tabarro), una speciale divisa, costituita da un ampio abito di velluto in stile medievale che arriva fino al ginocchio ed è completamente ricamata con le armi reali, davanti, dietro e sulle grandi maniche. Nella foto potete vedere Elizabet Ann roads, una dei massimi esperti di araldica scozzese, con il suo tabarro da Royal Officer of Arms.

Tornando a noi, in questo caso, il nome del gioco Blazon” (blason in francese, blasone in italiano) va inteso come un riferimento al fatto che impersoneremo degli Araldi che dovranno creare delle armi su una plancia di gioco a forma di scudo descrivendole per mezzo di carte con figure araldiche che andranno combinate insieme. Le migliori descrizioni/combinazioni faranno ottenere ai giocatori dei punti prestigio. Chi ne otterrà di più vincerà e verrà incoronato Re d’Armi.

L’EVOLUZIONE DEI GIOCHI DA TAVOLO NEGLI ULTIMI 30 ANNI

Non tutti sanno che negli anni ’90 ci fu una vera e propria rivoluzione nel mondo dei giochi da tavolo. L’arrivo dei Giochi per Computer travolse il mondo dei giochi di società che fino a quel momento era stato appannaggio di pochi appassionati. Il mercato americano inizialmente sottovalutò la situazione, mentre quello Europeo capì che doveva rinnovarsi se voleva far concorrenza ai giochi gestionali per PC.

Tutto iniziò, quindi, con una azienda tedesca che nel 1995 lanciò un nuovo tipo di gioco per famiglie (family game) il famosissimo “I Coloni di Catan” (Die Sideler Von Catan) di Klaus Teuber12, che rivoluzionò completamente il mondo dei boardgames. I punti di forza del gioco erano l’unire le persone, il tempo di gioco ridotto, la facilità del regolamento, l’indipendenza dalla lingua, il costo accessibile a tutti e una nuova modalità di gioco basata sulla gestione delle risorse che obbligava i giocatori a usare la fantasia e a creare strategie. Il gioco, venduto ancora oggi con oltre 22.000.000 copie (ristampe e varianti comprese), aprì la strada ad altre aziende che proposero altri giochi con nuove entusiasmanti meccaniche come il piazzamento lavoratori, l’asta, il drafting, il piazzamento tessere, il deck-building, ecc. Un’altra cosa che inizialmente distinse questi giochi (che presero il nome di Eurogames o German) dai giochi Americani era la mancanza dei dadi e quindi dell’elemento fortuna, oltre alla quasi totale assenza di miniature in metallo, sostituite da forme colorate di legno più astratte e soprattutto più economiche. Dagli anni’90 a oggi sono stati prodotti migliaia di giochi (Tematici, Astratti, Party Games, Filler, Strategici/Gestionali, Wargames, Collezionabili, di tipo gestionale, con miniature, misti, ecc.) e ogni anno «vengono sfornati ben 800 nuovi titoli13» . Blazon è uno di questi, nel gioco infatti non ci sono dadi e dovremo vincere creando strategie e anticipando le mosse degli altri giocatori, per collezionare punti, utilizzando meccaniche di piazzamento carte.

BLAZON, UN GIOCO DI ARALDICA MEDIEVALE

Veniamo adesso al gioco. Blazon è uscito sul mercato nel 2022 autofinanzaindosi attraverso la piattaforma di crowfunding Kickstarter14, la più famosa a livello mondiale. Negli ultimi anni, infatti, per evitare sprechi e rischi molte case editrici piccole e grandi, ma anche autori ed editori esperti o alle prime armi, ricorrono a queste piattaforme dove propongono a potenziali acquirenti di finanziare la pubblicazione dei loro giochi saltando tutta la filiera distributiva. Questo permette di portare sul mercato giochi e autori sconosciuti, con un forte risparmio nella distribuzione.

Se un progetto viene finanziato15 oltre gli obiettivi minimi prefissati, si sbloccano bonus che comportano l’aggiunta di materiali extra per chi ha pagato di più per ottenerli (espansioni, edizione deluxe, dedica dell’autore, miniature 3D, ecc). Tutte cose che con la situazione economica dell’editoria classica sarebbero impensabili. Nel caso di Blason si poteva ottenere una edizione deluxe con alcune figure in legno invece che in cartone. Sulla pagina Kickstarter del gioco si legge che 1.591 sostenitori hanno contribuito con 70.586 $ per aiutare a realizzare questo progetto, su un obiettivo di 15.000 $ dimostrando un notevole interesse per l’argomento trattato16.

AUTORI

Il gioco è stato creato da Chad Elkins per la Casa Editrice 25th. Il Designer è David Conklin, mentre l’Illustratore e Graphic Desgin è Ian O’Toole, con all’attivo oltre 30 giochi. In questo caso, comunque, per la grafica delle figure ha evidentemente utilizzato le illustrazioni del libro A Complete Guide to Heraldry di Fox-Davies del 190917. Il libro, in inglese, ha infatti ormai più di 100 anni e dato che il copyright è scaduto le immagini e il testo sono disponibili su wikipedia per chiunque volesse leggerlo o scaricarlo18.

GIOCATORI, DURATA e TIPOLOGIA

Può essere giocato fino a 4 giocatori o in solitaria, a partire dai 14 anni in su. La scatola riporta una durata media di 30/60 minuti. Il tempo cambia in base al numero di giocatori. La preparazione è veloce, il gioco è snello e scorre bene. Le regole sono facili, soprattutto per chi ha esperienza di giochi gestionali molto più impegnativi. Può essere giocato da tutti, ma chi conosce l’araldica capirà quali regole sottendono a certe meccaniche, senza per questo esserne avvantaggiato. L’interazione tra i giocatori è poca. Si è impegnati soprattutto a progettare le proprie strategie, a parte sbirciare ogni tanto cosa fanno gli altri per vedere se cercare di anticipare o abbandonare una mossa. Per tutte queste ragioni il gioco può essere definito un ottimo Party Games.

LINGUA E DOVE ACQUISTARLO

Blazon viene valutato come indipendente dalla lingua, ma questo riguarda solo i materiali, il manuale di istruzioni è solo in inglese. Può essere acquistato in Italia sul sito UPLAY.IT . Se non ci fossero copie disponibili in magazzino ci vorranno sui 40 giorni per vederselo recapitare, ma senza sovrapprezzo sulle spese di spedizione. Chi non ha partecipato al kickstarter potrà ottenere la versione deluxe solo quando questa apparirà sul mercato dei collezionisti o dell’usato. In alternativa chi ne è capace potrebbe personalizzare il gioco ricreando i componenti in resina con scanner e stampanti 3D.

ISTRUZIONI

Le istruzioni, realizzate su una carta telata di ottima qualità, sono abbastanza chiare grazie anche alle immagini di esempio, ma piuttosto sintetiche (il significato di alcune carte è lasciato all’intuizione). Lo spazio risparmiato è stato destinato all’inserimento di nozioni di base riguardanti il linguaggio e le regole dell’araldica. C’è anche un simpatico invito a crearsi un’arma araldica partendo da quello che il giocatore ha realizzato nel gioco, ma da araldista consiglio semmai di partire da questa esperienza per approfondire seriamente l’argomento. Sul sito BORADGAMESGEEK19, dove il gioco per ora viene valutato con un 6.9 di gradimento, è possibile scaricare in formato pdf le istruzioni per 2-4 giocatori e quelle per giocare in solitaria20. In questo modo si potranno sempre avere a portata di mano anche nel telefono. Sul sito sono presenti anche numerosi link a video recensioni e sessioni per imparare a giocare, ma tutte in inglese21. Vedere qualcuno giocare22 è sicuramente di aiuto, soprattutto dopo aver letto le istruzioni in italiano che ho tradotto con dovizia di particolari e approfondimenti, non solo per me, ma anche sperando di far venire voglia a qualcuno di provare un gioco unico nel suo genere.

GENERE

Blazon viene definito un collection set e un puzzle strategy game, con meccaniche di pesca, collezione, gestione e piazzamento tessere.

DESCRIZIONE IN PILLOLE E OBIETTIVO DEL GIOCO

Da bravi Araldi, dovremo selezionare con cura gli elementi araldici da posizionare in modo strategico sulla nostra plancia a forma di “scudo”, in modo da creare delle armi che ci faranno guadagnare prestigio e riconoscimenti. Chi ne ottiene di più, anche grazie a punti extra che dovremo ottenere attraverso specifici requisiti da soddisfare, verrà incoronato Re d’Armi.

Cosa c’è dentro la scatola23:

  • 4 tabelloni di gioco individuali a forma di scudo; a ogni tabellone è associata 1 pedina che indica il prestigio e 5 cubetti da usare come marker quando si ottiene una distinzione;
  • 1 token a forma di macchia e 20 gettoni araldo a forma di piuma intinta in un calamaio;

  • 5 grossi segnalini a forma di leone, drago, cinghiale, grifone e orso;

  • 20 Element Card che rappresentano il motore del gioco e che preferisco chiamare carte elementi. Sono divise in due mazzi distinti uno di 40 Tincture cards, traducibile come carte delle tinture o carte tintura e un mazzo di 80 Device Cards tradurcibile come carte degli elementi o carte elemento. Preferisco chiamare le Device Cards come carte elemento perché con il termine Device si intende tutto quanto possa essere disegnato dentro a uno scudo compresi i colori, che invece sono stati separati in un mazzo a parte. Più avanti vedremo in dettaglio la funzione e il significato delle carte nella meccanica di gioco.
  • 1 plancia a forma di libro contornata, in alto, da mura merlate che funge sia da promemoria delle regole dei punteggi (al centro) che da deposito per le carte (ai lati) in modo da tenere organizzata l’area di gioco.

COME SI GIOCA A BLAZON

Immagine di come dovrebbe presentarsi l’area di gioco per due persone

IL SETUP

Prima di tutto dobbiamo sistemare alcuni componenti sul tavolo e distribuire gli altri ai giocatori:

1) posizionare la plancia libro al centro del tavolo;

2) mescolare le carte elemento (le Device Cards) e sistemarle a faccia in giù, nello spazio alla sinistra del libro indicato dalla figura di uno stemma verdino con un quadrato al centro. La stessa immagine si trova identica sul retro delle suddette carte. Fatto questo pescarne 4 e posizionarle al di sotto della plancia in corrispondenza di 4 quadrati disegnati come promemoria. Le carte vanno messe a faccia in su perché tutti possano vederle;

3) mescolare le carte tintura e posizionarle a destra sulla figura con lo scudo rosato con il quadrato al centro; Pescare 2 carte tintura e porre anche queste a faccia in su al di sotto della plancia in corrispondenza dei due quadrati disegnati sulla plancia come promemoria.

IMPORTANTE

se escono 3 carte con lo stesso simbolo o ci sono 3 aumenti uguali (capirete più avanti) POTETE immediatamente aggiornare il tavolo scartando tutte le carte e posizionarle di nuovo da capo.

4) prendere le 25 carte distinzione che sono già divise in 5 gruppi chiamati A, B, C, D, E. Mescolare ogni gruppo mantenendolo separato dagli altri e pescare casualmente una carta da ciascuno. Ogni carta ha due lati. Su un lato in alto c’è il simbolo di 1 pedina/2 pedine a indicare che quello è il lato da usare se si gioca da soli o in 2 persone. Girandola, sull’altro lato in alto c’è il simbolo di 3 pendine, per le partite a 3 giocatori. Ruotandola sotto sopra si vedono 4 pedine per le partite a 4 persone.

Posizionate le carte che avete pescato sotto le mura. Una carta sotto ogni torrione, partendo da sinistra (A) verso destra (B, C, D, E) e facendo in modo che i merli si allineino con i quadrati come nella foto. Vedremo il motivo più avanti. Nell’esempio le carte sono per due giocatori.

5) mettete i 5 gettoni animale disposti sulla plancia per essere pescari;

6) formate una pila con i segnalini araldo che sia comodamente accessibile a tutti i giocatori. Ogni giocatore pesca un segnalino araldo all’inzio del gioco e lo tiene vicino;

7) ogni giocatore sceglie una plancia scudo;

8) oltre alla plancia prendete il segnalino prestigio del colore associato e posizionatelo sull’area segnata 0/50;

9) prendete anche i 5 segnalini distinzione associati alla plancia, a forma di cubo, e metteteli in basso a destra sullo scudo, dove sono segnati 5 quadrati;

10) tutti i giocatori pescano 2 carte dal mazzo degli elementi e 2 dal mazzo tintura per formare la loro mano iniziale;

11) se si decide di giocare una modalità un po’ più difficile tutti prendono anche il segnalino macchia e lo pongono in basso a sinistra sullo scudo.

SPIEGAZIONE DEI SIMBOLI SULLE CARTE

LE CARTE ELEMENTO

Le 80 Device cards contengono un certo numero di elementi che l’araldo userà per creare le armi che gli faranno guadagnare punti prestigio. Ci sono 40 figure divise in 10 carte (quadrato verde con testa di leone) con figure animali, definite sulla plancia di gioco come charge, in italiano carichi. Si tratta di una generalizzazione che le distingue impropriamente dalle altre 30 carte di figure astratte, naturali e diminuite divise in honorable oridinary (quadrato rosa), sub ordinary (quadrato bianco con rombo rosa) e cadency, (quadrato azzurro con doppio quadrifoglio). Nell’araldica italiana corrispondono alle pezze (le figure astratte più antiche dell’araldica) di 1°, 2° e 3° ordine e a qualche figura naturale e animale. In realtà esistono molte altre figure non citate e tutti gli elementi grafici disegnati sul campo dello scudo vanno definiti come carichi, indipendentemente dalla loro tipologia. Le carte cadency (traducibili come discendenza) nel gioco rappresentano quelle che in italiano chiamiamo brisure. In generale sii tratta di elementi usati per modificare un blasone per distinguere le linee di discendenza (primogeniti, cadetti, bastardi, ecc.) o la natura della concessione dell’arma stessa. In questo caso è stato utilizzato il sistema inglese che include specifiche figure e pezze di 2° ordine per distinguere i figli primogeniti da tutti gli altri (lambello, crescente, stella a 5 punte, merlotto, anelletto, fleur-de-lis [per noi giglio], rosa, croce ancorata, doppio quadrifoglio). Le altre 40 carte sono divise in 10 carte field (quadrato rosso e bianco diviso in 4), in italiano rappresentano il campo diviso secondo le partizioni più conosciute. Il campo infatti può essere intero, oppure diviso in due, tre, quattro parti (partito, troncato, interzato, inquartato), compresi multipli e sottomultipli. Altre 10 carte sono definite partition (quadrato con linea divisoria dentata), e vanno a indicare il tipo di linee di contorno che le partizioni del campo possono avere. Per esempio un campo diviso in due parti uguali orizzontalmente, detto troncato, può avere una la linea divisoria dentata, merlata, ondata, ecc. Tute distinzioni che servono a distinguere un’arma da un’altra e quindi una famiglia, un ente, una città da un’altra. A queste si aggiungono 20 carte dedicate alla posizione delle figure. 10 carte sono definite arrangement (quadrato verde con tre cerchi bianchi) e rappresentano il numero e la disposizione di un gruppo di figure uguali. Le ultime 10 sono definite attitude (quadrato giallo con leone rampante), traducibile in italiano come attitudine. Rappresentano la posizione assunta dalle figure animali. Araldicamente esistono molte posizioni, ordinarie e non ordinarie, che le figure (animali, naturali, artificiali, fantastiche, comprese le pezze) possono assumere in relazione al campo e alle altre figure. Queste sono dette nel loro complesso attributi, mentre con attitudini ci si riferisce specificatamente a quelle degli animali. Sulle carte ogni posizione è assunta graficamente da un leone che funge evidentemente da simbolo della carta. Le attitudini infatti non sono le stesse per tutti gli animali, un leone su due zampe, per esempio, è descritto come rampante, ma un orso nella stessa posizione è detto ritto o levato, mentre un gatto si blasona come inferocito. Un leone è passante solo se ha anche la testa in maestà, cioè guarda verso lo spettatore, ma in quel caso si dice illeopardito. Il gioco semplifica enormemente la complessità delle attitudini , fondamentali per blasonare un’arma, ma immagino non si potesse fare diversamente per evitare di creare confusione con troppe carte e immagini diverse.

Le carte elemento hanno dei simboli che ci guideranno nelle meccaniche del gioco.

Il primo simbolo in alto è il tipo di elemento che abbiamo in mano. Il secondo rappresenta l’aumento, in pratica una distinzione onorifica che può essere una figura, una pezza o più raramente una partizione che un Re può concedere a una Famiglia o a una Città per meriti o atti di coraggio. Nell’Araldica italiana è utilizzato soprattutto il Capo di Concessione perché generalmente si tratta appunto di un capo, cioè una pezza araldica di 1° ordine, posta al di sopra dell’arma e caricata con specifiche figure come per esempio tre gigli d’oro su campo azzurro per il Capo accordato dal Re di Francia. Nel gioco invece ci sono 5 aumenti diversi che servono a ottenere punti extra attraverso una meccanica di collezione di set indicata sulle carte distinzione che vedremo più avanti. Il terzo simbolo è uno scudetto viola con un numero dentro che rappresenta sia il costo della carta che il valore in punti prestigio che possiamo ottenere piazzandola sulla plancia. L’ultimo simbolo indica le posizioni che la carta deve obbligatoriamente occupare sulla plancia (il quadrato scuro) che ci guiderà nella creazione di un’arma senza praticamente conoscere l’araldica.

Le 40 Tinture Cards (in italiano si preferisce dire smalti e non tinture) sono divise in metalli ovvero l’oro e l’argento (giallo e bianco non esistono in araldica) e in 5 colori: rosso, verde, azzurro, nero e porpora. A questi sono stati aggiunte le pellicce (proprio quelle che foderano i manti reali) che in araldica possono ricoprire interamente uno scudo al posto di un colore. Essendo delle composizioni bicolori costituite da un metallo e uno smalto, sono qualificate come “anfibie” e sono utili per aggirare la regola di contrasto dei colori. Si tratta del vaio (in inglese vair, formato da quattro file di pezze accampanate ed alternate di argento e d’azzurro) e dell’ermellino (ermine, un campo [fatto di pelli] d’argento seminato di moscature di nero [le code]. Non mancano anche alcune (più o meno rare) varianti come il controvaio (countervair), con le pelli azzurre giunte per le basi, il vaio potenziato (potent) con le pelli a forma di T, il contrarmellino (ermines), l’opposto “di nero seminato di moscature d’argento” e infine l’armellinato (erminois). Nella pergamena troviamo il nome dell’elemento in base al tipo.

Significato dei Simboli delle Carte Tintura.

Il primo simbolo in alto è il tipo di carta tintura (metallo, smalto o pelliccia) che abbiamo in mano. Il secondo rappresenta l’aumento, che può essere assente (indicato da una X), presente e rappresentato da uno de 5 aumenti visti per le carte elemento e infine può essere raffigurato da una stella con un ? all’interno a indicare una sorta di aumento jolly. Anche qui troviamo lo scudetto viola con un numero dentro che rappresenta sia il costo della carta che il numero di punti prestigio che possiamo ottenere piazzandola sulla plancia. L’ultimo simbolo come abbiamo già detto rappresenta le posizioni che le carte tintura possono occupare. Rispetto alle carte elemento possono occupare ben 5 caselle. Nella pergamena troviamo il nome della tintura in base al tipo.

Le 25 Carte Distinzione.

Le carte distinzione servono a ottenere punti prestigio extra riuscendo a realizzare gli obiettivi rappresentati sopra.

Un obiettivo potrebbe essere collezionare almeno una carta scudo e 3 simboli aumento come nell’esempio E. In una partita a 2 persone il primo a raggiungere questo obiettivo deve mette il proprio segnalino distinzione (il cubo colorato) nel primo quadrato sotto il simbolo dello scudo con il numero 3, ottenendo così 3 punti distinzione da calcolare a fine partita. Il secondo che raggiunge lo stesso obiettivo, posiziona il suo cubo sul secondo posto e ottiene 1 punti. Nelle partite a due o tre giocatori uno o due spazi ovviamente restano vuoti. Nelle partite a 4 tutti possono avere la possibilità di prendere qualche punto. Molte carte vanno interpretate, specie quelle di tipo A, perché le istruzioni non ne specificano il significato. Per esempio l’obiettivo della Carta A di questa immagine è riuscire ad avere sulla plancia 5 carte con tutti e cinque i punti prestigio. Sotto la croce della carta C, invece, c’è un + 3 per indicare che ci vogliono almeno 3 o più carte di quel tipo per raggiungere l’obiettivo. Un simbolo aumento può essere sostituto da un simbolo aumento jolly (la stella con il ?), ma alcune carte indicano esplicitamente che il jolly non si può usare ponendoci sopra una X. Le carte distinzione non solo permettono di ottenere più punti, ma rendono il gioco più divertente, in quanto complicano le nostre scelte, costringendoci a tenere d’occhio anche eventuali obiettivi secondari che potrebbero farci modificare le nostre strategie di base o potenziarle con una combo.

IMPORTANTE:

  • Ogni giocatore può posizionare solo 1 segnalino distinzione per turno e può avere 1 solo segnalino distinzione su ciascuna carta distinzione (quindi ognuno può posizionare il suo cubo su una carta ottenendo dei punti extra).

  • Una volta posizionato il segnalino Distinzione non può mai essere rimosso, anche se sovrapponendo nuove carte in spazi già occupati da altre potresti non avere più gli stessi requisiti.

  • I punti distinzioni vengono calcolati alla fine del gioco, il segnalino serve da promemoria.

  • Se sei la prima persona a completare un obiettivo tutti gli altri giocatori ricevono immediatamente un segnalino araldo.

Significato dei Simboli delle Carte Distinzione

Il simbolo in alto indica quale carta usare e da che lato in base al numero dei giocatori. La parte sottostante rivela l’obiettivo che dobbiamo raggiungere. In questo caso collezionare 5 aumenti diversi più un aumento jolly rappresentato dalla stella con in ?. Al di sotto ci sono gli slot che si devono vedere tra i merli della plancia. Il primo che raggiungerà l’obiettivo inserirà in questo spazio il proprio segnalino prestigio , a forma di cubo, come promemoria per il conteggio finale dei punti. A seguire gli altri giocatori occuperanno il 2°, il 3° o il 4° posto ottenendo i punti prestigio rimanenti. In questo caso la carta è per due giocatori quindi non ci sono punti per il terzo e il quarto slot. L’ultimo simbolo è rappresentato dalla lettera che indica a quale mazzo appartiene, in questo caso il B. La divisione in 5 mazzi, composti da 5 carte ciascuno, rende più longevo il gioco, grazie alla varietà di obiettivi.

VEDIAMO ORA COME SI GIOCA

Si gioca in turni.

Durante ogni turno si può effettuare una di queste 2 azioni: una Azione Acquisizione + una Azione Araldo facoltativa oppure una Azione Blasona + una Azione Araldo Facoltativa.

A) AZIONE ACQUISIZIONE

Pesca 2 carte stemma e decidi se scambiarle.

PESCA: Puoi prenderne 1 dal mazzo carte elemento e 1 dal mazzo carte tintura, oppure tutte e 2 dal mazzo dagli elementi o entrambe dal mazzo delle tinture.

SCAMBIA: Puoi decidere di tenerle entrambe o puoi scambiarne una o entrambe con quelle in tavola, ma puoi scambiare solo carte dello stesso tipo (tinture con tinture, elementi con elementi),

IMPORTANTE:

  • Devi prima pescare entrambe le carte e poi decidere se scambiarle.

  • Puoi scambiare solo quelle che peschi, non le altre carte che già possiedi.

  • Alla fine del turno se hai più di 7 carte nella tua mano scarta tutte quelle in eccesso.

Nella plancia di gioco, dentro al libro, le azioni acquisizione sono rappresentate come promemoria con questa immagine (troppo schematica secondo me).

B) AZIONE BLASONA

Si divide in due fasi, nella prima si PAGA un costo nella seconda si POSIZIONA la carta sulla plancia, assicurandosi di soddisfare l’abbinamento corretto tra la carta e lo spazio che può occupare. Una volta inserita la carta sullo scudo il giocatore muove la pedina prestigio sul circuito numerato intorno al tabellone di tanti passi quanti sono i punti prestigio indicati sulla carta giocata.

PAGARE IL COSTO

Per giocare le carte che abbiamo in mano dobbiamo pagare un costo.

Il costo è indicato su ogni carta dentro uno scudetto viola e corrisponde al suo valore in punti prestigio. I punti vanno da 1 a 5.

Se si intende giocare una carta con valore prestigio 3, sarà necessario pagarla scartando dalla propria mano una carta qualsiasi (tintura o elemento) di uguale valore, oppure due carte una di valore 1 e una di valore 2, o ancora 3 carte di valore 1.

È possibile scartare anche due carte di valore 2 oppure una carta di valore 4 o 5, ma i punti in avanzo andranno persi. Ovviamente in certi casi una scelta così apparentemente svantaggiosa può essere inevitabile per ottenere un obiettivo per primi.

IMPORTANTE:-

– Puoi posizionare più di una carta stemma per turno se puoi pagarla.

Le carte scartate vanno messe nei rispettivi scarti a faccia in su, perché potrebbero essere ripescate con le azioni araldo.

Pagare un costo è una meccanica che tende a diminuire le nostre possibilità di piazzamento, aumentando contemporaneamente la nostra necessità a elaborare strategie, compiendo scelte mirate nel tempo, come in una partita a scacchi. Dovremo infatti tenere un occhio anche gli obiettivi delle carte distinzione non solo per ottenere punti extra, ma anche per impedire che li facciano gli altri.

Nella plancia di gioco, dentro al libro, le azioni sono rappresentate come promemoria con questa immagine.

POSIZIONAMENTO E ALLINEAMENTO:

La plancia scudo di ciascun giocatore contiene 10 spazi disposti sue tre file da tre spazi ciascuna incluso uno spazio singolo in basso.

Come abbiamo visto sulle carte ci sono due indicazioni che ci aiuteranno a posizionarle nel modo corretto. La prima ci dice il tipo di carta, la seconda gli spazi in cui può stare sulla plancia.

Ogni spazio può accogliere due tipi diversi di carte, uno in alto e uno in basso.

Una volta che la carta sarà stata piazzata non potrà più essere spostata condizionando l’allineamento di tutta la riga.

Se per esempio nella nostra mano abbiamo una carta charge/figura animale e una carta sub ordinary/pezza, la legenda ci dice che la figura animale la possiamo posizionare sulla quarta e la settima tessera, mentre la pezza possiamo metterla solo sulla settima.

Se andremo a posizionare la figura animale sulla quarta tessera potremo posizionare le altre carte solo seguendo l’allineamento superiore fino alla fine della partita. Seguendo l’allineamento sulla plancia dopo la figura animale, dovremo dunque posizionare una carta attitude e una carta tintura qualsiasi. Ovviamente potevamo anche partire dalla tintura o dalla carta attitude.

IMPORTANTE:

  • ANDARE CONTRO LE REGOLE: L’unico modo per cambiare l’allineamento è giocare il segnalino macchia, compiendo un’azione irregolare, ma questo lo vedremo più avanti.

  • PIAZZAMENTO NUOVE CARTE: nuove carte possono essere piazzate sopra quelle vecchie, rispettando l’allineamento, consentendoci di ottenere altri punti prestigio. Se si riescono a piazzare 3 nuove carte tutte insieme, sulla stessa fila e nello stesso turno, si può modificare legalmente un allineamento. Se una nuova carta copre una carta che ci aveva permesso di ottenere un obiettivo, l’obiettivo resterà comunque nostro.

  • ALLINEAMENTO CARTE TINTURA: Le carte tintura si possono piazzare sia in alto che in basso indifferentemente. Si può cambiare l’allineamento di una carta tintura già piazzata solo se non c’è nessun altra carta sulla fila.

  • RESTRIZIONI CARTE TINTURA: due/tre carte tintura identiche non possono essere giocate contemporaneamente sull’allineamento delle tessere 1, 2 e 3, né sull’allineamento della terza colonna nelle tessere 6 e 9. In pratica non si potranno usare due o tre tinture colore insieme, né due/tre tinture smalto o due/tre pellicce, ma si potranno collocare uno smalto e un colore o uno smalto, un colore e una pelliccia. Durante il gioco però sarà possibile “sovrascrivere” una carta tintura piazzandone sopra un’altra, quindi è possibile, per esempio, cambiare una carta smalto con una pelliccia se cambiamo idea per raggiungere un obiettivo. Le restrizioni sono indicate sulla plancia da un cerchio rosso con un uguale barrato. Questa meccanica rende il gioco ancora più strategico e serve a far rispettare la regola di contrasto dei colori, anche se il giocatore non lo sa.

ESEMPIO TRATTO DAL REGOLAMENTO

ESEMPIO 1:

Un giocatore ha cinque carte in mano.

Vuole posizionare la carta partition nello spazio centrale del proprio scudo nell’allineamento inferiore, in modo che i simboli corrispondano.

La carta gli dà 3 punti prestigio deve quindi pagare scartando un’altra carta con valore prestigio equivalente per usarla.

Una volta piazzata la carta il giocatore fa avanzare di 3 punti il suo segnalino prestigio sulla plancia, infine controlla di non avere più di 7 carte (anche se qui era ovvio) e passa.

ESEMPIO 2

Un giocatore ha tre carte in mano. Osservandole vedrà che nella casella 4 non può posizionare la carta figura unicorno, perché è già presente una carta partition. Ha però anche una carta honorable ordinary che può essere giocata in quella casella e gli consente di rispettare l’allineamento. (Notare che non avrebbe avuto comunque la possibilità di giocare l’unicorno nella casella 7, perché non aveva abbastanza punti prestigio per pagarla). Paga il valore della carta, cioè 1 punto prestigio con la terza carta che ha in mano, che vale 2 punti prestigio. Il punto extra va perso, ma la carta viene piazzata e i punti “intascati”.

C) AZIONE ARALDO

Una volta per turno, in qualsiasi momento, indipendentemente dall’azione intrapresa (pesca o posizionamento), il giocatore può scartare 1 dei suoi segnalini araldo per eseguire una qualsiasi delle 4 azioni seguenti:

1) posizionare 1 carta elemento di qualsiasi valore prestigio dalla propria mano sulla plancia pagando solamente 1 come valore prestigio. Per esempio si può posizionare una carta con valore prestigio 5 pagando con una carta dal valore prestigio 1!

2) prendere gratuitamente 1 carta tintura o elemento dal tavolo oppure pescarla casualmente dai rispettivi mazzi. Se il giocatore prende una carta dal tavolo, deve pescarne una nuova dal mazzo corrispondente e metterla sul tavolo al suo posto. Sul tavolo ci devono sempre essete 4 carte elemento e 2 carte tintura scoperte.

3) pescare la prima carta della pila degli scarti dal mazzo tintura o elemento.

4) scartare tutte le carte sul tavolo e ripescarle dai rispettivi mazzi come all’inizio del gioco (4 elementi e 2 tinture). Anche in questo caso se escono 3 carte con lo stesso simbolo o ci sono 3 aumenti uguali è possibile aggiornare di nuovo il tavolo scartando tutte le carte e posizionandole di nuovo da capo.

Nella plancia di gioco, dentro al libro, le azioni araldo sono rappresentate come promemoria con questa immagine.

COME SI OTTENGONO I SEGNALINI ARALDO E I PUNTI TRAGUARDO EXTRA

1) Tutti i giocatori partono con 1 segnalino araldo.

2) Il giocatore che riesce a raggiungere per primo i traguardi avanzamento posizionati sul tracciato del prestigio al numero 10, 20, 30, 40 e 50 lo comunica agli altri e ottiene 1 dei 5 gettoni animale. Questi punti saranno conteggiati alla fine della partita, il segnalino serve da promemoria. Tutti gli altri giocatori ottengono 1 segnalino araldo (lui no). Un promemoria è visibile sulla plancia scudo a ogni traguardo.

3) Ogni volta che un giocatore completa il primo obiettivo (e solo quello) di qualsiasi carta distinzione tutti gli altri ottengono un segnalino araldo. Un promemoria è visibile sotto il primo quadrato di ogni carta.

D) L’AZIONE MACCHIA

All’inizio del gioco si può decidere se usare o no anche il segnalino macchia per rendere il gioco più strategico. Questa meccanica viene chiamata abatement, in italiano potremmo tradurlo come declassamento o disonore.

Le leggi araldiche permettono a un Re di degradare lo stemma di una Famiglia che abbia compiuto azioni ritenute disonorevoli inserendo nell’arma un marchio di infamia. Per esempio una famiglia che possegga un leone rampante nello stemma può essere costretta a portarlo rivoltato, cioè girato dal lato opposto a imperitura memoria della sua mancanza di coraggio. Il leone in questa posizione si blasona infatti come leone codardo.

Anche nel gioco se decideremo di andare contro le regole araldiche questo ci porterà disonore macchiando la nostra “carriera da araldi”. La nostra cattiva condotta è rappresentata infatti dal gettone macchia che possiamo usare, solo una volta per turno, per modificare forzatamente (e quindi in modo irregolare) il posizionamento o l’allineamento delle carte.

IMPORTANTE:

1) nel caso su una riga vi sia già una carta allineata in basso, ma si voglia piazzare per forza una carta posizionandola in alto per ottenere dei punti prestigio che ci servono, lo potremo fare mettendo sopra la carta che stiamo giocando il segnalino macchia.

2) si può anche piazzare una carta elemento in una casella che non corrisponde allo stesso tipo. Per esempio una carta scudo su una carta posizione.

3) non si può però piazzare una carta tintura in uno spazio riservato a una carta elemento e viceversa.

4) Il gettone macchia potrà essere rimosso solo posizionando una nuova carta sullo spazio in cui si trova, ripristinando l’allineamento o la tipologia corretta.

5) Una volta recuperato il gettone macchia può essere riusato a piacimento!

PENALITÁ: se il gioco finisce e non abbiamo tolto la macchia dal nostro scudo ci verranno sottratti ben 8 punti prestigio dal punteggio finale!

FINE DEL GIOCO

Il gioco termina immediatamente quando si verifica una delle seguenti condizioni:

• Un giocatore arriva o supera 50 Prestigio sul proprio tracciato Prestigio.
• Un giocatore riempie ogni spazio sulla propria plancia Scudo.
• Un giocatore rivendica il premio Distinzione finale.

Una volta che un giocatore attiva la fine del gioco, tutti gli altri giocatori possono svolgere un turno finale.

CALCOLO DEL PUNTEGGIO FINALE

Ogni giocatore aggiunge al prestigio registrato sulla propria plancia di gioco i punti extra seguendo queste indicazioni:

1) i giocatori verificano chi possiede più aumenti dello stesso tipo (chi ha più corone, più croci, ecc.). Chi ne possiede di più ottiene 2 punti prestigio extra. Il conteggio viene fatto per tutti e 5 gli aumenti, uno alla volta. Se 2 su 3/4 giocatori sono in parità per un aumento prendono entrambi due punti. Se più di 2 giocatori sono in parità per un aumento nessuno ottiene punti. Lo stesso in una partita con solo 2 giocatori, se questi sono in parità per un aumento non toccano punti a nessuno.

2) ogni giocatore aggiunge i punti ottenuti dalle carte distinzione in base all’obiettivo che ha completato e segnato con il proprio segnalino cubico.

3) ogni gettone araldo non utilizzato fornisce 1 punto prestigio.

4) ogni gettone animale fornisce 2 punti prestigio.

5) ogni giocatore che ha riempito ogni spazio della propria plancia prende 2 punti prestigio.

6) ogni giocatore che non è riuscito a togliere la macchia dal proprio scudo deve togliere 8 punti prestigio dalla sua plancia.

Nella tabellone di gioco, dentro al libro c’è un promemoria dei bonus che si possono ottenere e del loro valore.

VITTORIA

Il giocatore con il prestigio più alto viene dichiarato Re d’Armi ed è il vincitore.

In caso di pareggio, vince il giocatore che ha ottenuto il maggior prestigio dalle carte di distinzione.

Se c’è ancora un pareggio, viene dichiarato vincitore il giocatore con il prestigio più alto sulle carte elemento in mano.

Se il pareggio non può ancora essere risolto, i giocatori condividono la vittoria.

PARITE IN SOLITARIA

Il gioco soddisfa anche le esigenze dei giocatori che volessero giocare da soli. Scopo del gioco è completare gli obiettivi di tutte le 25 carte distinzione, prima che le carte elemento e tintura finiscano. Si tratterà di provare quante più combinazioni araldiche possibile prima di esaurire le proprie risorse. Si possono introdurre sfide aggiuntive per rendere il gioco più difficile.

CONCLUSIONI

Blazon è un ottimo party games snello e veloce che può essere rigiocato anche due o tre volte nella stessa serata. Come araldista e giocatrice posso che mi piace moltissimo, è entrato nel mio cuore e non farà mai la polvere sullo scaffale del collezionismo. L’integrazione tra l’arte de blasone e le meccaniche di gioco sono frutto di un lavoro ingegnoso, sicuramente non facile, ma l’Autore alla fine è riuscito a bilanciare egregiamente gli elementi creando un gioco strategico che è anche un prodotto culturale e questo è un plus valore. Concludendo con Blazon chiunque può avvicinarsi al mondo dell’araldica divertendosi, ma non solo, chi conosce solo Monopoli o Risiko, resterà piacevolmente sorpreso nello scoprire l’esistenza dei meravigliosi giochi da tavolo di “nuova generazione”. Un consiglio: regalatevelo!

by Arthea (Elena Frasca Odorizzi)


NOTE

1Recensione in Francese. Blazon : Brandissez vos armes et remuez-vous l’écu ! https://gusandco.net/2023/07/11/blazon-jeu-critique/

2Gioco di 183 caselle numerate che illustrano il blasone delle famiglie napoletane. Allegato alla pubblicazione. CARLO TORELLI: Lo Splendore della Nobiltà Napoletana ascritta ne’ Cinque Seggi. Giuoco d’Arme, Napoli,1678. http://www.nobili-napoletani.it/Gioco-Oca.htm e http://www.giochidelloca.it/scheda.php?id=95

3NerdArte – Cristina Pieragnoli – Dai film a HOGWARTS LEGACY: ecco come si sono evoluti gli stemmi e il loro significato. https://www.youtube.com/watch?v=LZoyjhYtvTo

4Gli Stemmi si imposero all’epoca della seconda Crociata con l’uso dei patronimic i. MICHEL PASTOUREAU, Figure dell’Araldica. Dai campi di battaglia del XII secolo ai simboli della società contemporanea, Milano, Adriano Salani Editore, 2017, pp. 10-14.

5A questo proposito Pastoureau cita il famosissimo Arazzo di Bayeux della seconda metà dell’XI secolo.

6In Insegne e simboli. Araldica pubblica e privata, medievale e moderna, op. cit., p.16; FABRIZIO DI MONTAUTO, Manuale di Araldica, Firenze, Edizioni Polistampa, 2007, p. 11.

7L’occupazione principale dell’élite aristocratica ldel basso medioevo era la guerra. Questa casta guerriera si allenava anche d’inverno, quando le campagne militari erano sospese, organizzando battaglie e combattimenti simulati divisi in giostre (scontri fra due cavalieri “lancia in resta”) e tornei (combattimenti tra diverse fazioni). L’interesse intorno a questa nuova forma di intrattenimento, altamente competitiva e spettacolare, crebbe al punto che si iniziarono a indire giochi guerreschi anche in occasione di vittorie, ricorrenze, accordi politici e feste religiose.

8Si tratta di una pergamena arrotolata, illustrata e dipinta a mano. Il più antico rotolo è quello di Bigot del 1254. Fu fatto redarre da Carlo I d’Angiò, figlio del Re di Francia per celebrare le sue gesta e quella dei suoi sodali attraverso un catalogo delle armi di tutti i Cavalieri che lo seguirono nella campagna nelle Fiandre.

9GOFFREDO DI CROLLALANZA, Enciclopedia Araldico-Cavalleresca, op. cit., p. 117-118. riportata in FABRIZIO DI MONTAUTO, Manuale di Araldica, op. cit., p. 11. L’Art du blason justifié Par le Père Claude François Menestrier de la Compagnie De Jesus, A LYON Chez Benoist Coral en rue de Mercière à la Victoire, 1661, Avec privilège du Roy. L’Art du Blason Justifié, ou les Preuves du Véritable Art du Blason: Establies par Diverses Authoritez, Et par Plusieurs Exemples Tirez de la Pratique Universelle des Armoiries, Depuis Six Cens Ans dans Toutes les Nations de l’Europe; Avec la Méthode Abbrégée des Principes Héraldiques.

10Questa teoria non era condivisa del tutto dal Crollalanza il quale suggeriva di ricercarne l’origine non nel verbo tedesco ma nel tema blas- / blat- comune a molte lingue dal quale derivano numerosi vocaboli sufficienti a dare credito e spiegare anche teorie proposte da altri. Per esempio il verbo blatero che vuol dire «parlare con rumore, con vanto indicherebbe le grida degli araldi nel descrivere e celebrare le armi» oppure blasphemo nel senso di «inveire, sfidare» l’avversario» usanza molto in voga nei tornei, ecc. In effetti una derivazione linguistica comune da blas/blat spiegherebbe la diffusione del termine blasone in paesi non tedeschi («blasonner» in francese, «blazon» in inglese, «blasonar» in spagnolo, blasone in Italia), mentre in Germania si utilizza «wappen» (stemma) o al massimo «wappen erklären», cioè “spiegare uno stemma”. Vedi GOFFREDO DI CROLLALANZA, Enciclopedia Araldico-Cavalleresca, op. cit., pp. 118-119.

11Ivi, p. 50.

12 La Rivoluzione German, da Catan in poi – Storia dei giochi da tavolo. https://www.youtube.com/watch?v=jy8ULk3qvcQ

13Per farsi un’idea di quanto il mondo dei giochi da tavolo sia più importante di quello che si creda basti sapere che in Italia, il colosso del settore Asmodee ha rilevato, attraverso le ricerche sui portali di vendita, un aumento del 50% dell’interesse dei consumatori. Il settore dei board game non è mai stato vivace quanto oggi. Il Global Board Games Market Report 2022 afferma che il mercato globale (comprensivo dei puzzle) nel 2020 ha raggiunto un controvalore di 11,3 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 13% da qui al 2026 contro il più 11 dei videogiochi. Il segreto del successo sembra risiedere proprio nella capacità di innovarsi. Vedi https://www.assogiocattoli.eu/wp-content/uploads/2022/12/panorama.it_20221218044100.pdf . I risultati del 2020 ovviamente risentono positivamente anche della situazione pandemica, che ha rinchiuso le persone in casa, riaccendendo l’interesse delle Famiglie per i giochi di società, ma questo non si è affievolito con il ritorno alla “normalità, anzi. Non va infatti dimenticato che il vero mercato vive e prospera soprattutto grazie alle fiere di settore, alle associazioni di appassionati, ai premi internazionali come lo Spiel des Jahres, letteralmente “gioco dell’anno” attivo dal 1978 e all’autofinanziamento tramite crowfunding. Tra i Festival, che si moltiplicano ogni anno, vale la pena ricordare i più famosi: il Lucca Comics e Games (secondo evento al mondo dopo quello di Tokyo con circa 750 mila visitatori), il Milan Games Week & Cartoomics (con un pubblico di oltre 100 mila paganti) e il Modena Play (40 mila giocatori da tutta Italia).

14https://www.kickstarter.com/projects/chadelkins/blazon

15A volte si usa l’inglesismo storpiato “pledgiare” al posto di finanziare/sottoscrivere un progetto.

17FOX-DAVIES ARTHUR CHARLES, A Complete Guide to Heraldry, T.C. E. C. JACK, London, 1909.

18https://en.wikisource.org/wiki/A_Complete_Guide_to_Heraldry

22https://boardgamegeek.com/video/431414/blazon/board-game-gumbo-playthrough-2p

23Le immagini con le descrizioni in inglese vengono in parte dalle istruzioni on line, in parte dal sito del kickstarter già citato nelle note precedenti e in parte da foto personali.