La Grande Opera Alchemica nel Rituale Massonico di Iniziazione


La Grande Opera Alchemica nel Rituale Massonico di Iniziazione

by Arthea, (Elena Frasca Odorizzi)

 

riflessioni_esoteriche_libro_alchimia_massoneria_sfQuesto Articolo riveduto e corretto di trova anche nel mio libro Riflessioni sull’Esoterismo: Alchimia e Massoneria, in vendita qui.)

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Scava nella tua interiorità; dentro di te sta la fonte del bene, che potrà zampillare sempre più in su, qualora tu proceda in questo lavoro di scavo (Marco Aurelio, Colloqui Con Se Stesso, 121-180 d.C. )

I rapporti tra la Libera Muratoria e l’Alchimia iniziarono intorno al 16° – 17° secolo, quando le ultime Logge Operative cominciarono ad accogliere tra le loro fila numerosi studiosi ed intellettuali che presero il nome di Massoni Accettati. Tra di essi vi furono numerosi Rosacrociani che contribuirono alla nascita della Massoneria Speculativa.

In questa “nuova” Massoneria confluirono tutta una serie di conoscenze esoteriche (tratte dalla Bibbia, dalla Filosofia, dall’Alchimia, dall’Ermetismo, dalla Cabala, dai Culti Misterici, dalla Cavalleria Templare, dai Rosacroce, dalla Gnosi, dalle Filosofie Orientali, ecc. ) che lentamente andarono a comporre la Struttura portante dei Rituali Massonici Speculativi sotto forma di Simboli, Riti e un Sistema di Gradi Iniziatici, il tutto tenuto insieme dal Linguaggio Architettonico elevato a codice iniziatico.

Gli Elementi Ermetico-Alchimistici trovarono posto soprattutto nel Gabinetto di Riflessione e soprattutto negli Alti Gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato.

IL GABINETTO DI RIFLESSIONE

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Il Gabinetto di Riflessione è una piccola stanza più o meno attigua al Tempio Massonico1, nella quale il Profano2 viene condotto per “prepararsi” all’Iniziazione3.

L’esistenza di questo locale, che a volte prende il nome di «Gabinetto delle Riflessioni» altre di «Gabinetto di Meditazione», non viene segnalata nei primi Catechismi di origine Britannica dal 1696 al 1750. Solamente intorno al 1776-1780 si comincia a parlare dell’esistenza di una “stanza nella quale non vi è luce4”, una “Camera Oscura” nella quale il Recipendiario5 viene introdotto prima dell’Iniziazione, per meditare in solitudine, sorvegliato da un Fratello armato di spada.

cabinet-refLa Ritualistica, i Simboli e gli Arredi legati alla funzione preparatoria di questo luogo si sono delineati e arricchiti nel tempo, fino ad assumere le caratteristiche e le forme che hanno oggi6.

Prima dell’Iniziazione il Candidato7 viene dunque confinato in un luogo buio, dipinto di nero, circondato da immagini funebri tipiche della simbologia del Memento Mori (clessidra, falce, scheletro). Queste prefigurano e anticipano “l’avvicinarsi della sua Ora”, ma anche della sua Rinascita (il simbolo del Gallo). Per rendere l’Aspirante ancora più consapevole del passo che sta per compiere gli viene chiesto di scrivere un Testamento Spirituale e di “spogliarsi di tutti i metalli”.

A tutta questa serie di stimoli psicologici si aggiunge la scoperta di un “nuovo mondo” fatto di Simboli, prettamente esoterici ed alchemici, che il Profano, presumibilmente, non conosce. Tra le varie frasi dipinte sul muro una lo avverte che Se persevererà, sarà purificato, verrà fuori dall’abisso delle tenebre e vedrà la Luce. In questa frase è anticipato e riassunto tutto ciò che il Recipendiario si appresta a vivere. La Luce a cui si fa riferimento non è ovviamente la Luce Solare, ma una allegoria della capacità di vedere il mondo con nuovi occhi, perché «la vera trasmutazione è un’arte mentale8».

La Materia prima su cui l’Apprendista Libero Muratore dovrà costantemente lavorare per trasformare i suoi Vizi in Virtù è infatti la sua stessa Mente/Anima che deve essere “illuminata”, deve cioè raggiungere uno stato di Consapevolezza superiore, risvegliandosi a un nuovo livello di Coscienza.

Da ciò si capisce che il Gabinetto delle Riflessioni non è semplicemente una “Tomba” simbolica nella quale lasciar morire la vecchia personalità, per rinascere alla vita iniziatica. Non è una lezione moraleggiante da lasciarsi alle spalle una volta varcata la Porta del Tempio, ma è la Chiave stessa per comprendere il significato dell’Iniziazione.

Purtroppo molti Maestri Massoni sminuiscono l’importanza del Gabinetto di Riflessione insegnando ai Neofiti a trascurarlo, a percepirlo come una sorta di arredo inutile e ingombrante. La «Camera Oscura» dalla quale è partito il mio Viaggio, per esempio, era un luogo assolutamente improvvisato. Era una minuscola stanza posticcia e angusta, costruita dentro una sala più grande, usata come magazzino. Due delle quattro pareti erano state costruite utilizzando l’angolo creato dalle due pareti portanti della stanza, mentre come appoggio per la terza parete avevano sfruttato il retro degli armadietti. Il tutto era stato cartonato e foderato di nero, ma la quarta parete e la porta non c’erano. C’era solo una leggera tenda nera. Non solo. Il Magazzino era collocato vicino al Bagno. Un Bagno assolutamente funzionante da quel che potei constatare durante la mia “meditazione”! Aggiungo poi che di certo non mancava lo spazio per costruire un Gabinetto di Riflessione come si deve … ma evidentemente non era un luogo meritevole di maggiori attenzioni per “certe persone”. Fortunatamente, in visita in altri Orienti, ho potuto constatare che esistono Gabinetti di Riflessione perfettamente curati e “acusticamente” isolati.


LA MINIERA DEL V.I.T.R.I.O.L.

L’isolamento rituale nel Gabinetto di Riflessione rappresenta la prima fase di ogni Iniziazione. Si tratta di una Discesa agli Inferi, una Katabasi negli angoli più remoti e oscuri del proprio essere.

Gli Alchimisti si riferivano a questo Viaggio nelle Profondità della Terra con l’acrostico V.I.T.R.I.O.L., apparso tra il 1588 e il 15959 all’interno di un Emblema ermetico chiamato Tabula Smaragdina Hermetis10.

Le parole che compongono il V.I.T.R.I.O.L. sono «Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem» e la frase è traducibile come Visita l’Interno della Terra e Rettificando Troverai la Pietra Nascosta. Al centro della frase vi è il verbo Rectificare che può essere interpretato non solo chimicamente, ma anche spiritualmente. La Rettificazione è infatti una operazione chimica di Purificazione del processo di Distillazione11, ma può anche essere interpretata allegoricamente come un monito a escludere dalla propria Anima quelle componenti tossiche che avvelenano la nostra Mente (e quella delle persone con cui entriamo in contatto).

Esiste un’altra famosa frase, pronunciata dall’Alchimista Morienus che chiarisce ulteriormente il significato del V.I.T.R.I.O.L. dicendo che: «Haec enim res a te extrahitur, cuius etiam minera tu existis […]», cioè questa cosa [la pietra nascosta] infatti occorre estrarla da te, poiché tu stesso ne sei la miniera12.

Le Sostanze, le Pietre e i Metalli preziosi che l’Apprendista Libero Muratore deve lavorare sono dunque, tutte, dentro di Lui. Egli è contemporaneamente: Alchimista, Miniera, Laboratorio, Materia Prima, Vaso, Fuoco, Fornace, Pietra, Operaio e Architetto.

LA SPOLIAZIONE DEI METALLI

Il Silenzio Interiore e la Spoliazione dei Metalli sono condizioni preliminari per intraprendere il Cammino Iniziatico ed entrare nel Tempio a Lavorare per Noi stessi e per il progresso dell’Umanità.

appeso1La Spoliazione dei Metalli appare nei rituali intorno al 1740, ma cosa sono esattamente questi Metalli?

Nel Rituale Massonico di I Grado rappresentano tutto ciò che l’Aspirante porta con sé il giorno dell’Iniziazione: la fede nuziale, l’orologio, il denaro, le carte di credito, la patente, le chiavi con il portachiavi di guerre stellari, il telefono, i gioielli, i simboli religiosi, la chiavetta USB, il portafortuna, ecc. In pratica, tutti quegli “oggetti” in cui l’Individuo si identifica nel Mondo Profano che come tutti sanno non è legato all’Essere ma all’Avere e all’Apparire.

Dato che ogni Rito richiede un Sacrificio il Maestro Esperto Preparatore chiede al Recipendiario la consegna di tutti questi metalli e se il Profano li consegna (malcelando una certa preoccupazione) dà prova definitiva di accettare la Morte della sua Vecchia Personalità, rinunciando simbolicamente ai vecchi abiti mentali, alle cattive abitudini, alle passioni, all’orgoglio, all’egoismo e ai pregiudizi, per ritornare a uno stato ideale e naturale di semplicità e innocenza.

Nel Régulateur du Maçon del 1801 si legge:

D. In quale stato vi trovavate quando siete stato presentato in Loggia?
R. Nè nudo nè vestito, ma spogliato di tutti i metalli.
D. Perchè in questo stato?
R. Nè nudo né vestito, per rappresentare a noi stessi lo stato di innocenza e per ricordarci che la virtù non ha bisogno di ornamenti; spogliato di tutti i metalli, perché essi rappresentano l’emblema e spesso l’occasione di vizi che il massone deve evitare13.

I Metalli simboleggiano dunque i Vizi che il Massone è invitato costantemente a combattere. Verranno riconsegnati al Neofita dentro al Tempio, al termine della Cerimonia di Iniziazione, ma gli sarà fatto divieto di riportarli in Loggia alla Tornata successiva14.

LA LAVORAZIONE DEI METALLI

Cosa ci deve fare il Massone con i Metalli che gli sono stati resi, se non può riportarli nel Tempio?
Deve trasformarli in
Oro, deve cioè trasmutare i propri Vizi in Virtù con la Rettificazione Spirituale.
La Rettificazione è un processo/percorso evolutivo codificato allegoricamente in 4 fasi e varie Operazioni, durante le quali la Materia subisce una serie di trasmutazioni. Queste Operazioni di solito sono 7, perchè in passato, quando ci si riferiva alla trasmutazione, purificazione, rigenerazione ed elevazione alchemica o spirituale di qualcosa, tutto infatti girava prevalentemente intorno alla Legge del numero 719, detto anche la cifra che collega ogni cosa. Secondo gli Antichi, infatti, il Cielo e la Terra erano collegati da una Scala Celeste15, i cui gradini erano formati dalla sequenza astronomica dei 7 Pianeti.

Il Cielo era dunque lo Specchio16 nel quale la Terra si rifletteva per imitare la perfezione del Cosmo e grazie a questo legame tra l’Alto e il Basso18 ogni “cosa terrestre” poteva trasformarsi nel suo corrispettivo celeste. Se si poteva trasmutare il Piombo in Oro, per mezzo di 7 Operazioni Alchemiche, allora «per la stessa Via» si poteva trasformare anche la qualità dei Metalli Interiori, mutando i Vizi in Virtù.

Ritroviamo questo concetto espresso chiaramente in un passo del Pimandro, nel quale viene descritto il viaggio dell’Anima che abbandona le passioni terrene (i Vizi) man mano che si innalza verso l’Armonia attraversando le 7 Sfere delle potenze planetarie20. Ciò spiega anche perché l’acrostico V.I.T.R.I.O.L. sia composto di 7 lettere e gli Scalini per raggiungere il Grado di Maestro siano anch’essi 721.

7 è anche il numero che si ottiene sommando i 3 Elementi costitutivi della Materia con le 4 Fasi necessarie a trasmutarla. I simboli di queste 4 Fasi (Terra Aria Acqua e Fuoco) e dei 3 Elementi (Mercurio,Sale e Zolfo) si trovano dipinti nel Gabinetto di Riflessione22 insieme al V.I.T.R..I.O.L., che anch’esso è di 7 lettere.

Sul piano spirituale i 3 Elementi rappresentano le diverse modalità di pensiero della Mente Umana, che devono essere purificate, potenziate e utilizzate al meglio.

1) Il Mercurio simboleggia il Pensiero Laterale-Intuitivo, preposto a stabilire analogie e raffronti. Per questa sua proprietà è collegato alla Vita Interiore, ai Sentimenti, all’Anima e alle Esperienze Spirituali. La «parola chiave» che meglio ne descrive l’azione è «Conosci Te Stesso». Nel Tempio è rappresentato dal Lavoro dell’Apprendista. Il Neofita deve infatti esercitare la propria capacità introspettiva lavorando nella Colonna della Luna, con il Filo a Piombo e lo Specchio di Venere, mentre sgrossa la sua Mente/Pietra con scalpello e maglietto.

2) Lo Zolfo simboleggia il Pensiero logico-deduttivo, gerarchico e lineare, dominato dal principio di causa effetto. Le sue caratteristiche lo collegano alla Vita Attiva, all’Energia Fisica, al Corpo e al Pensiero Razionale. La «parola chiave» che meglio ne descrive l’azione è Lavoro. Nel Tempio rappresenta infatti il Lavoro del Compagno nella Colonna del Sole, che deve migliorare la propria capacità analitica divenendo padrone di tutti i suoi strumenti (il Regolo, la Livella, la Squadra, il Compasso, la Leva e la Cazzuola). Come Ercole deve quindi lasciare il nido e viaggiare nel Mondo per confrontarsi con gli altri e fare nuove esperienze, mentre la Luce della Stella Fiammeggiante illumina i suoi passi.

gab_riflessioneIl Sale simboleggia il Potere della Piena Coscienza che permette il mantenimento di un corretto equilibrio dinamico tra il Mercurio e lo Zolfo, cioè tra le modalità di pensiero dei due Emisferi Cerebrali, in modo che questi non prevalgano più l’uno sull’altro, ma lavorino in perfetta sinergia, come una sola Mente.La Piena Coscienza è infatti la capacità di mantenere vigile e costante lo sguardo interiore su se stessi senza illusioni o maschere. È un guardarsi “da fuori”, senza paura, così da avere una visione chiara e sincera della propria vita, trasformando le Scorie, cioè le esperienze negative e/o i difetti in qualcosa di utile 23. La «parola chiave» che meglio ne descrive l’azione è Armonia. Nel Tempio rappresenta il Lavoro del Maestro che ormai può passare senza problemi «dall’una all’altra colonna», perché sa riconoscere e padroneggiare i propri pensieri. Sa cioè dar forma armonica ai propri sentimenti e desideri sulla Tavola da Disegno della Vita: osservando le situazioni in modo obiettivo, mediando tra gli opposti, ascoltando il proprio Maestro Interiore, auto-motivandosi, scegliendo in modo indipendente dalla volontà altrui, prendendosi la responsabilità delle proprie azioni.

Le 4 Fasi per estrarre, purificare, attivare, potenziare ed equilibrare questi 3 Elementi, vengono vissute in maniera allegorica dal Candidato attraverso 4 Viaggi simbolici. 4 Viaggi che rappresentano le tappe di un unico percorso di crescita personale, che ogni Massone deve compiere dentro se stesso, ogni giorno della sua vita, per divenire e (soprattutto) restare Padrone di Sè e del proprio “Destino”:

1) Il Processo di Trasformazione inizia nel Gabinetto di Riflessione con la Prova della Terra, dove il Candidato viene “sepolto come un Seme” nell’Utero della Madre Terra, spogliato dei propri metalli e lasciato a macerare nei propri pensieri. Si tratta del Primo Viaggio di Purificazione che il Profano compie in totale solitudine. Il primo ostacolo da superare è infatti restare soli con se stessi ad affrontare le proprie paure e angosce. A questa fase destrutturante corrispondono la Nigredo e la Putrefazione Alchemica. Dovrà tornare nel Gabinetto di Riflessione ogni volta che avrà bisogno di estrarre Metalli da trasformare e Pietre da sgrossare dalla propria Miniera interiore.

Le restanti 3 Prove e i corrispondenti 3 Viaggi23 avvengono nel Tempio alla presenza di tutta la Loggia pronta ad accogliere il Neofita (la Nuova Pianta) alla fine del percorso.

Il Candidato affronta queste 3 Prove bendato, a indicare che ancora non può avere piena coscienza di quello che sta vivendo, ma anche per mantenere viva in lui la concentrazione raggiunta nella solitudine del Gabinetto di Riflessione. Senza la Vista che inganna e distrae, tutti gli altri sensi sono infatti più vigili che mai. La benda gli verrà tolta solamente alla fine dei 3 Viaggi per fargli vedere la Luce che gli è stata promessa nella “Camera Oscura”.

Come tutti gli altri simboli anche i restanti 3 Viaggi hanno più livelli di lettura. Rappresentano contemporaneamente sia i diversi stadi di sviluppo dell’Opera Alchemica, che l’evoluzione spirituale della Mente umana, ma anche il ciclo infinito della Natura (morte rinascita crescita morte rinascita) e i 3 diversi Gradi del percorso iniziatico Massonico: Apprendista (Nascita – Iniziazione), Compagno d’Arte (Crescita – Sviluppo) e Maestro (Culmine, Morte e Rinascita).

2) La Prova dell’Aria corrisponde all’Albedo e ha le caratteristiche della Sublimazione, in quanto «monda gli spiriti dalla terrosità» del Gabinetto di Riflessione. In questa fase lo Spirito esce dalla Terra, le paure cominciano a farsi strada e l’inconscio comincia a emergere. Dato che l’Elemento Aria è collegato al Mondo delle Idee e della Psiche, questo Viaggio rappresenta il Lavoro di Introspezione che l’Apprendista dovrà compiere per trovare la Voce del suo Vero Io, distillando il Mercurio, cioè il pensiero intuitivo. Nel Rituale Massonico simboleggia gli ostacoli e le difficoltà che l’essere umano incontra nella Vita e che non possono essere vinti se non acquisendo la giusta forza morale necessaria a opporsi alla Sorte avversa. Nel Candidato rappresenta la consapevolezza di voler resistere, radicarsi e andare avanti.

3) La Prova dell’Acqua ha le caratteristiche della Distillazione durante la quale «i vapori acquei ascendono nel vaso». Dato che l’Elemento Acqua è collegato ai Sentimenti e alla fiorituraquesta fase rappresenta il duroLavoro del Compagno che sempre più assorbito dal suo Lavoro Mentale, dovrà analizzare i pensieri umidi e malinconici individuati ed estratti nella fase precedente, distillando lo Zolfo, cioè il pensiero razionale. In questa fase il Rituale Massonico descrive un Viaggio più tranquillo e sicuro del precedente, tuttavia non bisogna credere di essersi liberati del tutto dai propri conflitti interiori e infatti il Candidato ancora incespica.

4) La Prova del Fuoco porta con sé la Coagulazione e la Fissazione, «la solidificazione di una sostanza liquida per sottrazione dell’umidità». I Pensieri hanno perso quella componente estranea alla Materia Prima, che li metteva uno contro l’altro, rendendoli confusi, caotici e violenti. Lo Spirito purificato torna dunque nella Terra purificata. A livello spirituale è giunto il tempo del Raccolto: Conscio e Inconscio, Ragione e Sentimento hanno finalmente imparato a lavorare armonicamente insieme. L’iniziato ora Conosce se Stesso e il Maestro che era nascosto dentro di Lui è venuto fuori, divenendo Colonna Portante del Tempio, Ponte tra Cielo e Terra, Albero carico di semi e di frutti. Anche se ha ancora molto da imparare dalla Vita, e deve quindi compiere ancora tante altre distillazioni per raffinare sempre più la sua Mente, ormai sa come produrre l’Energia che lo alimenta ed è pronto ad accendere negli altri lo stesso Fuoco, lo stesso Amore incondizionato per la Ricerca del Bene, del Bello, della Pace, della Conoscenza e della Giustizia. Dato che l‘Elemento Fuoco rappresenta l‘Energia Spirituale della Consapevolezza, in questa fase del Viaggio non ci sono più ostacoli. Anche il Candidato percepisce di essere giunto alla fine di un Ciclo e all’inizio di un altro.

IL LABORATORIO ALCHEMICO-MASSONICO

Come abbiamo visto il Gabinetto di Riflessione e il Tempio rappresentano una indissolubile sinergia di forze trasmutative, fatta di simboli, arredi, riti e strumenti misterici, astronomici, muratori e alchemici che mostrano al Candidato in che modo migliorare se stesso e il Mondo che lo circonda: la chiave di tutto è infatti nel Cuore delle Persone.

Amphitheatrum_sapientiae_aeternae_-_Alchemists_LaboratoryL‘Iniziazione comincia nel Gabinetto e termina nel Tempio andando così a formare un unico grande Laboratorio Alchemico-Massonico (simile a quello dell’Amphitheatrum Sapientiae24 di Heinrich Kunrath), nel quale, secondo la formula dell’Ora et Labora (da cui deriva il termine Laboratorio), da una parte si medita e si riflette, dall’altro si lavora concretamente e si mette in pratica.

Probabilmente furono proprio i Massoni Rosacrociani a introdurre il Gabinetto di Riflessione nelle Officine Massoniche, consapevoli che l‘Alchimia Spirituale e la Massoneria Speculativa NON potevano funzionare l’una senza l’altra. Da sole, queste Vie, sono infatti fini a se stesse e se le Logge non funzionano è proprio perché «l’Alchimia Massonica» non viene praticata e quindi l’attaccamento ai Metalli sopravvive, co che cercò di portare la fusione tra Ermetismo e Massoneria a un livello superiore.

Prova lampante di questo legame indissolubile tra il Gabinetto di Riflessione Alchemico e l’Officina Massonica. è la Parola di Passo del grado di Maestro, Tubalcain25. Questo non è il nome di un famoso Architetto, come ci si potrebbe aspettare, ma quello di un biblico fabbro-alchimista che, secondo la leggenda massonica, creò il primo Laboratorio alchemico della storia dell’Umanità e lo pose all’interno della sua Officina.

Il Lavoro dell’Apprendista, come quello del Maestro, è dunque quello di scendere continuamente nella propria Miniera Interiore, per estrarre Metalli e Pietre da Lavorare, quindi saggiarne la qualità con il maglietto, purificarle, trasmutarle, usarle per costruire se stesso e innalzare templi alla Virtù. Se questo non viene fatto, allora l’Iniziazione non è una esperienza reale, ma solo virtuale e non ci si può definire veramente dei Liberi Muratori.

Il Massone deve quindi Lavorare sempre e ovunque si trovi, comprendendo che è stato “Iniziato”, ma non “Finito”. Deve portare avanti la propria trasmutazione, continuando a lavorare su se stesso soprattutto fuori dal Tempio. Se infatti è vero che Dovere del Massone è portare in Loggia solamente il meglio di se stesso, questo non vuol dire che possa lasciare il peggio fuori. È vero semmai il contrario: il Tempio della Loggia è solamente la forma simbolica esteriore del Tempio-Laboratorio Interiore, che l’Iniziato deve estendere fuori di sè per riuscire a trasformare tutto il Mondo in un Tempio. Il Massone non ha bisogno di un luogo fisico fisso, né di due soli giorni al mese per Lavorare, ma al contrario, grazie agli Strumenti e alla Conoscenza che ha ricevuto può e deve farlo liberamente in qualsiasi posto e momento lo desideri, all’interno di una Fratellanza davvero Universale.

By Arthea (Elena Frasca Odorizzi)


NOTE

1A seconda dello spazio disponibile nel locale che accoglie la Casa Massonica

2Colui che non è ancora stato Iniziato e si trova ancora «davanti alla Porta del Tempio» in lat. Pro Fanum.

3È assente nel Rito Scozzese Rettificato e nel Rito Inglese di di stile Emulation. IRÈNE MAINGUY, Simbolica Massonica del Terzo Millennio, Roma, Mediterranee, 2009, p. 206

4LUIGI SESSA,I Simboli Massonici. Storia ed Evoluzione, Foggia, Bastogi, 2001, pp. 95 – 123.

5È il Candidato ammesso alle Prove, che quindi può chiamarsi anche Iniziando. In Rituale e Istruzioni Apprendista (1° Grado Simbolico), Roma, G.L.D.I., 2010, p. 45

6Tale usanza non è esclusiva della Massoneria, è presente nelle Iniziazioni Misteriche di tutti i tempi e luoghi. Specifico è semmai il modo in cui questo luogo è stato realizzato per gli scopi della Libera Muratoria.

7È l’Aspirante approvato per essere ricevuto. (L’Aspirante è colui che desidera essere iniziato). In Rituale e Istruzioni Apprendista, p. 45.

8«La mente (come pure i metalli e gli elementi) può essere trasmutata; da stato a stato, da grado a grado, da condizione a condizione, da polo a polo, da vibrazione a vibrazione. La vera trasmutazione è un’arte mentale.» I TRE INIZIATI,Il Kybalion, Filosofia Ermetica dell’ Antico Egitto e della Grecia, Catania, Brancato, 1991, p. 31

9SALOMON TRISMOSIN,Il Toson D’oro o Fiore dei Tesori, con le 22 miniature dello “Splendor Solis”, op. cit., p. 197.

10Con il termine Vitriol veniva comunemente chiamato l’Acido Solforico, che si ritiene fosse la sostanza segreta della Tavola di Smeraldo e di qui l’evidente collegamento con il famoso acrostico V.I.T.R.I.O.L.. Vedi il mio l’Articolo «Viaggio nella Tavola di Smeraldo tra Protochimica e Filosofia Ermetica. Origini, significato e attualità »

11Va detto che il V.I.T.R.I.O.L., quindi la Distillazione Alchemica si riferisce alla Via Umida, quella degli Elixir e delle Quintessenze. La Via Metallica basata sulla metafora della Trasmutazione del Piombo in Oro è quella Secca, ma nell’Alchimia Spirituale quello che conta è che le Allegorie siano pertinenti, siano cioè di stimolo all’introspezione e alla riflessione perché non dobbiamo ottenere davvero l’Oro o un Elisir di Lunga Vita (quello ormai è di competenza dei Chimici Moderni), ma vogliamo trasformare noi stessi in persone migliori.

12Il Testamento Ermetico di Morienus, a cura di Michela Pereira, Roma, Atanòr,1996.

13IRÈNE MAINGUY, Simbolica Massonica del Terzo Millennio, op. cit., p. 114.

14Perchè come recita il Rituale di Apertura dei Lavori «[…] abbiamo lasciato i Metalli fuori dalla Porta del Tempio, siamo Fratelli tra Fratelli.»

15L’esistenza di questa Via Planetaria di Purificazione, dalla quale salgono e scendono anche le Anime, trae le sue origini dal Mito della Discesa agli Inferi di Ishtar e dal Cammino Planetario del Culto Misterico di Mithra. La Dea Ishtar per scendere nell’oltretomba dovette varcare i 7 portali degli inferi. Man mano che scendeva veniva privata delle vesti e degli ornamenti: della corona al primo portale, degli orecchini al secondo, quindi delle collane al terzo, dei pettorali al quarto, della cintura al quinto, dei braccialetti e delle catenelle alle caviglie al sesto e infine delle vesti al settimo. Fu quindi condotta nuda al cospetto della sorella Ereshkigal, Regina degli Inferi, che la afflisse 60 tormenti in ogni parte del corpo. Poiché la prigionia di Ishtar portava infertilità sulla Terra Ereshkigal fu costretta a liberala e questa, nel tornare alla Luce, ripassò i 7 portali e le furono resi abiti e gioielli. Mitologia e Religioni, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1980, pp. 89-90 . Nel Culto di Mithra è necessario, invece, attraversare 7 Gradi, corrispondenti a 7 Cieli Planetari, presieduti da 7 Portieri Celesti, per raggiungere la Liberazione dalla Materia, cioè per uscire fuori dal Ciclo della Reincarnazione. REINHOLD MERKELBACH, Mitra. Il signore delle grotte, Genova, ECIG, 1998.

16Giordano Bruno nel suo libro “lo Spaccio della Bestia Trionfante” immagina che gli Dèi si riuniscano per riformare il Cielo, dato che questi dovrebbe essere lo Specchio della Terra e non viceversa. Gli Dèi, infatti, si sentono ormai pieni degli stessi difetti degli esseri umani e decidono di rimettere le cose a posto e di ripulire le loro immagini, così da indurre una trasformazione positiva anche negli esseri umani: «gli Dèi rappresentano le virtudi e potenze de l’anima e poiché in ciascun individuo si contempla un mondo, un universo, la riforma del cielo è una riforma del pensare/sentire umani».GIORDANO BRUNO,Opere Italiane 2, Torino, UTET, 2002; Spaccio de la bestia trionfante.

17Cfr. La magica Legge delle Corrispondenze, descritta anche nella Tavola di Smeraldo, che dice che Ciò che è in alto è come ciò che è in Basso e viceversa per fare il miracolo della Cosa Una.

18I 7 Pianeti erano associati a qualsiasi cosa esistente nel Mondo, secondo il principio di somiglianza. La diversità delle Cose era dovuta semplicemente dalla diversa proporzione con cui i 4 elementi costitutivi dell’Universo erano mescolati.

19Il numero 7 è al centro del XVII Grado (Cavaliere d’Oriente e d’Occidente) del RSAA nel senso di Rigenerazione dopo l’Apocalisse. EUGENIO BONVINCI, Massoneria di Rito Scozzese, Roma, Atanòr, 1988, pp. 166-169.

20ERMETE TRISMEGISTO, Il Pimandro, Roma, Atanòr , 1984, pp. 35-36. Argomento ripreso anche nel Libro XIII del Corpus Hermeticum, intitolato“Ermete Trismegisto al Figlio Tat «Discorso segreto sulla montagna, relativo alla rigenerazione e sulla regola del silenzio»”.ERMETE TRISMEGISTO, Corpo Ermetico e Asclepio, a cura di Bianca Maria Tordini Portogalli, Milano, SE, 1997, p. 88 e seg.

21Ecco spiegato anche il significato del 28° Grado del RSAA. Un grado che assurdamente non viene più praticato, ma può essere solo studiato. EUGENIO BONVINCI, Massoneria di Rito Scozzese, op. cit., pp. 214-236. MARCELLO VICCHIO, I Gradi Desueti. I Simboli. Rito Scozzese Antico e Accettato, Catania, Tipheret, 2011, pp. 159-165.

22Mi riferisco al Gabinetto di Riflessione più completo che si possa trovare (anche se manca lo Specchio citato invece dalla MAINGUY, p. 215), ovvero quello descritto inQuaderni di Simbologia Muratoria, a cura di Ivan Mosca, Firenze, Firenze Libri, 2005, pp. 61-73.

23 Vedi il mio articolo “Morte e Rinascita nella Villa dei Misteri”.

23Questa è la sequenza adottata dalla G.L.D.I. .

24Una analisi dettagliata del Laboratorio si può leggere su http://nebheptra.site50.net/2009/il-laboratorio-dellalchimista

25Vi era un legame indissolubile tra l’arte del fabbro, l’alchimia e lo sciamanesimo, tanto che le confraternite dei fabbri assolvevano un ruolo preciso nei misteri e nelle iniziazioni Vedi MIRCEA ELIADE, Arti del metallo e alchimia, Torino, Bollati Boringhieri, 2004, pp.52-57. Vedi il mio Articolo «Un Alchimista di nome Orfeo, in una tarsia rinascimentale senese del 1500 ».

26Vedi il mio l’Articolo «Il Catechismo Ermetico-Massonico della Stella Fiammeggiante del Barone Tschudy»

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